
Ciò che mi ha spinto a rispolverare, dopo più di trent’anni, le mie opere pittoriche è il
pensiero che le persone che hanno amato i miei film potessero essere incuriosite nel
vedere da dove sono partito.
Sono passati molti anni da quando ho smesso di dipingere, ma non ne ho mai
sentito la mancanza perché credo che la pittura sia presente in tutto il mio cinema.
L’idea di esporre le mie opere accanto a una delle sale cinematografiche più belle
d’Italia mi riempie di gioia e al tempo stesso mi fa sentire più protetto perché so che
ci sarà un dialogo tra i miei film, riproposti in rassegna, e i miei quadri.
Il percorso parte da alcuni disegni che ho fatto da bambino, a cinque o sei anni,
e prosegue con alcuni dipinti a olio realizzati a vent’anni, quando ho iniziato a
riflettere sul problema della rappresentazione e sulla messa in scena, la luce, il
colore, tutte questioni fondamentali che un artista attraversa alla ricerca del proprio
sguardo e che si sono poi rivelate determinanti nel mio percorso da regista.
Ringrazio di cuore Gian Luca Farinelli che mi ha trasmesso un grande entusiasmo
nell’organizzare la mostra e Giancarlo Basili che mi ha aiutato ad allestirla dandomi
consigli preziosi.
Matteo Garrone